Oggi vi racconto una storia, una storia che parla di ricerca di indipendenza.
I primi di gennaio abbiamo fatto una gita di famiglia a Cambridge. La chiamo gita perché vacanza è quella cosa in cui ti riposi. Con due bimbi al seguito, uno dei quali di quasi un anno, non ci siamo molto riposati.
Ma è stato molto bello viaggiare tutti assieme. Scoprire una città nuova. Esplorarla.
La casa che avevamo scelto con airbnb, era una tipica casa inglese su tre livelli, molto bella, spaziosa e completa di tutti i comfort, compreso Sky sulle due tv della casa. Una al piano terra nel soggiorno, una nella camera da letto all’ultimo piano.
Mio figlio maggiore, fu subito entusiasta della scelta della casa. Decise immediatamente che la camera in alto con la tv sarebbe stata la sua stanzetta. Noi avremmo dormito al primo piano.
La sera dopo cena, lui si fiondò nella sua camera per guardare la tv prima di andare a dormire, noi, increduli di avere pieno possesso di un televisore, scegliemmo uno dei film presenti in casa “Il diavolo veste Prada”.
La visione del film fu spesso interrotta da questo nostro piccolo ometto (5 anni) che saliva e scendeva le scale:
- Voi cosa fate?
- Guardiamo un film.
- Anche io guardo la tv.
- Ok. Se hai bisogno di qualcosa chiamaci.
Dopo qualche minuto, passetti sulle scale:
- Che film state guardando?
- Un film divertente.
- Anche io guardo una cosa divertente.
- Vuoi restare a vedere il film con noi?
- No.
E poi ancora:
- Ma è divertente il vostro film?
- Sì, vuoi vederlo con noi?
- No, io voglio stare nella mia cameretta a guardare la tv.
- Ok, se hai bisogno chiamaci.
E così via.
Questo episodio mi ha fatto sorridere e mi ha ricordato uno dei libri che amo di più:
“Sogni d’oro, Piccolo Orso”, una storia di Martin Waddell, illustrata da Barbara Firth.
Il libro parla di Piccolo Orso, che trova una caverna tutta per sé, chiede aiuto a Grande Orso per arredarla. Chiede se può cenare nella sua nuova tana. Ma la sera, quando è ora di andare a dormire, torna da Grande Orso perché questo potrebbe sentirsi solo.
“Ti sono mancato?” volle sapere Piccolo Orso.
“Moltissimo” rispose Grande Orso.
E’ un libro che vi consiglio, fa il paio con “Buona notte Piccolo Orso”, sempre dello stesso autore e che affronta il tema della paura del buio. Ed è un libro che, come spesso accade, insegna di più a noi adulti che ai bambini.
Il libro ci insegna a lasciare lo spazio ai nostri figli per sperimentare un distacco, una primissima voglia di indipendenza, un bisogno di fare da sé. Ci insegna ad assecondare questo loro bisogno e ad accogliere l’eventuale ritorno.